Filologo italiano. Allievo di B. Migliorini, divenne docente di Storia della
lingua all'università di Padova. Si occupò in particolare delle
epoche linguistiche caratterizzate da trasformazioni, contrasti fra tradizione e
innovazione e delle personalità in cui appare una varietà di
interessi e di posizioni. Sorsero così opere quali:
La crisi
linguistica del Quattrocento e l'"Arcadia" del Sannazzaro, gli studi su
Goldoni e sulla lingua del Settecento, le edizioni dei
Motti e facezie del
Piovano Arlotto e della
Istoria di Eneas, i
Testi non toscani del
Trecento, i
Testi non toscani del Quattrocento. Il campo di indagine
di
F. si estese poi all'analisi critica dei testi, in particolare quelli
relativi alle origini della letteratura italiana; tra i lavori più
importanti in questo ambito ricordiamo:
"Vulgares eloquentes": vite e poesie
dei trovatori di Dante; Cultura e poesia dei Siciliani (in
Storia della
Lingua Italiana);
La novella del grasso legnaiuolo; Opere di Carlo
Goldoni; Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città
venete, in
Storia della cultura veneta. Gli studi sul Settecento sono
stati raccolti in
L'italiano in Europa (Savigliano, Cuneo 1920 - Padova
1992).